Impresa radiofonica cosentina chiede risarcimento per attività ‘inattiva’, condannata

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RCC Radio Cosenza Centrale S.r.l. è inattiva, ma rivendica la proprietà di due domini internet della Fullmidia S.r.l. a cui il giudice ha dato ragione: non esiste alcuna concorrenza sleale

 

RENDE – Azienda inattiva chiede risarcimento danni. Un caso davvero singolare e allo stesso tempo clamoroso, quello che ha visto opposte due imprese, la prima R.C.C. Radio Cosenza Centrale S.r.l. che aveva promosso causa alla società Fullmidia S.r.l. chiedendo, tra l’altro, la riassegnazione di due domini internet di proprietà della seconda, e la cessazione immediata dell’uso della denominazione Radio Cosenza Centrale. I due domini in questione sono “radiocosenzacentrale.it” e “radiocosenzacentrale.com”. Ma l’agenzia di comunicazione di Rende, Fullmidia, di Camillo Tripicchioè riuscita a dimostrare come, l’acquisto dei due domini, non avrebbe mai potuto ‘ledere’ un’impresa che è inattiva e che in data 23 novembre 2016, aveva ceduto il ramo d’azienda a ‘A.C.R.C. – Associazione Culturale Radiofonica Comunitaria’, convenendo nell’atto notarile che la concessione n. 901158, restando priva di impianti ad essa associati, doveva ritenersi decaduta di diritto. Trattasi della concessione rispetto cui il Ministero dello Sviluppo Economico aveva autorizzato l’utilizzo del marchio Radio Cosenza Centrale.

 

La R.C.C. di Arduino Dieni infatti, aveva fatto ricorso specificando che la società chiamata in causa aveva acquistato e utilizzato una denominazione ‘identica’ a quella dell’azienda ricorrente che avrebbe pertanto tratto in inganno il pubblico sulla provenienza del servizio offerto. Insomma Radio Cosenza Centrale parlava di “concorrenza sleale” e si sarebbe sentita autorizzata all’utilizzo esclusivo della denominazione in rete, ritenendo Fullmidia S.r.l. indebitamente proprietaria dei due domini internet. Per questo motivo aveva chiesto, con un ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c, la riassegnazione dei due domini, di fatto di proprietà dell’agenzia pubblicitaria di Rende chiedendo nel contempo la condanna ad un risarcimento danni conseguente all’indebito utilizzo della denominazione ‘Radio Cosenza Centrale’ nella misura di 10mila euro.

 

Proprio la Fullmidia S.r.l, impresa sana e attivissima sul mercato editoriale, pubblicitario, giornalistico e radiofonico, rappresentata dall’avvocato Nicola Cellini del Foro di Cosenza, ha provato come quella che veniva definita “impresa, attività imprenditoriale, giornalistica, pubblicitaria, e che trasmette programmi radiofonici” in realtà è inattiva e pertanto non ha nulla a che pretendere. E così a seguito dell’istanza presentata da RCC, al Tribunale civile di Catanzaro, la società Fullmidia di Camillo Tripicchio ha ribattuto sbaragliando la ricorrente. Nessuna cessazione dunque di un marchio che non può appartenere ad un’impresa che non esiste più. L’impresa ricorrente aveva lamentato la difficoltà, dopo avere già ceduto in data 23 novembre 2016 il ramo dell’azienda all’Associazione Culturale Radiofonica Comunitaria, a cedere l’intera azienda, ed il marchio a terzi a causa dei domini di proprietà di Fullmidia.

 

A dare ragione alla Fullmidia S.r.l. è stato proprio il Tribunale Civile di Catanzaro – sezione specializzata in materia di impresa nella persona del Giudice, d.ssa Carmen Ranieli che ha dichiarato inammisibile il ricorso presentato da Radio Cosenza Centrale. La parte resistente infatti ha dimostrato come, dalla visura camerale, l’attività di R.C.C. è cessata in data 14 aprile 2017 e da allora risulta inattiva ed ancora, come dal 23 novembre 2016 il sito internet riconducibile alla parte ricorrente non esista più così come sono stati oscurati i relativi social media mentre le frequenze in uso per quanto concerne l’attività radiofonica, sarebbero oggetto proprio della cessione del ramo d’azienda. Non si può dunque rivendicare qualcosa che non esiste più e di conseguenza non c’è stata alcuna concorrenza sleale per l’utilizzo dei domini di “radiocosenzacentrale.it” e “radiocosenzacentrale.com” da parte della Fullmidia S.r.l. Ricorso rigettato dunque e condanna. Sì perchè la R.C.C. – Radio Cosenza Centrle S.r.l è stata anche condannata al pagamento delle spese di giudizio.

Fonte: quicosenza.it

Un Hacker riesuma lo streaming di Radio Cosenza Centrale

Da qualche giorno qualche “Hacker” ha aperto un flusso streaming usando il nome ed il marchio di Radio Cosenza Centrale, diffondendo musica napoletana.

Si è addirittura iscritto su portali come ascoltareradio.com e tunein !!

Il flusso streaming è stato eliminato da ascoltareradio.com, ma è ancora attivo su tanti altri portali che  sono: mytunerradio.com, italiafmradio.com, liveonradio.net, onlineradiobox.com, streema.com

Ci auguriamo che vengano presto smascherati gli autori di questa e di altre angherie, e si lasci andare in “pensione” ,in santa pace, questa grande radio, orgoglio di tutti i Cosentini e della Calabria intera.

 

Aggiornamento: Secondo controlli effettuati da un utente, il flusso streaming è stato riassegnato a  RADIONAPLES.COM.

Il quale scrive su Facebook quanto segue: In riferimento a post e articoli apparsi in questi giorni su atti di sciacallaggio e hackeraggio relativi a RADIO COSENZA CENTRALE, faccio notare che non è niente di tutto ciò!
Da controlli da me effettuati, risulta solo un riassegnamento dell’indirizzo shoutcast, in pratica l’indirizzo su cui in precedenza si poteva ascoltare RCC, disattivato a suo tempo, è stato da poco riassegnato dal fornitore Mediastreaming a RADIONAPLES.COM. Pertanto dove presente risulta come se fosse stato riattivato lo streaming.