Aeranti-Corallo: “Ancora poche frequenze DAB+ per le radio locali”

Aeranti-Corallo interviene nuovamente sui ritardi della pianificazione delle frequenze utilizzabili, da parte della radiofonia locale, per le trasmissioni in DAB+.

La dichiarazione dell’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, avviene a margine di un comunicato relativo alle ultime novità che Agcom ha predisposto per l’avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale.

Questo il comunicato integrale:

Con delibera n. 223/19/CONS, avente ad oggetto “Consultazione pubblica relativa a modifiche e integrazioni al regolamento recante la nuova disciplina della fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale, di cui alla delibera n. 664/09/CONS e successive modificazioni” l’Agcom ha predisposto uno schema di modifiche a tale Regolamento finalizzate a introdurre un obbligo di must carry a carico degli operatori di rete per destinare capacità trasmissiva degli stessi a fornitori indipendenti di contenuti radiofonici.

In particolare, viene previsto l’obbligo per gli operatori di rete radiofonici in ambito nazionale di cedere una quota delle unità di capacità (CU) del blocco di diffusione (formato da 864 CU) a fornitori di contenuti radiofonici nazionali indipendenti nelle seguenti quantità: da parte della concessionaria del servizio pubblico Rai 216 CU; da parte di ciascun operatore di rete nazionale privato 144 CU.

Gli operatori di rete radiofonica in ambito locale dovranno, invece, rendere disponibile la capacità trasmissiva non utilizzata dai partecipanti alle società consortili, a fornitori di contenuti radiofonici in ambito locale autorizzati anche non facenti parte del capitale sociale delle medesime società.
La consultazione pubblica avrà termine il 13 luglio p.v.

Al riguardo, l’avv. Marco Rossignoli coordinatore Aeranti-Corallo, ha dichiarato: “Nel momento in cui l’Agcom prevede nuove norme per incentivare la diffusione di contenuti attraverso la tecnologia radiofonica digitale Dab+, dovrebbe affrontare contestualmente anche la problematica degli spazi frequenziali utilizzabili, con tale tecnologia, dall’emittenza locale. Infatti, in oltre due terzi del territorio italiano, l’emittenza locale non può ancora trasmettere in Dab+ a causa della mancanza di frequenze disponibili.

E’ evidente – ha concluso Marco Rossignoli – che, in un contesto in cui il settore radiofonico sta avviando il processo di digitalizzazione delle trasmissioni, coloro che non potranno operare fin da subito, quantomeno in via sperimentale, con la nuova tecnologia, matureranno un incolmabile ritardo rispetto a coloro che già operano in digitale, con evidenti conseguenze sul pluralismo e la concorrenza nel comparto”.

 

Fonte: FM-World

DAB+: insufficenti le frequenze per le radio locali, secondo Aeranti-Corallo

 

Aeranti-Corallo, l’associazione di categoria che rappresenta la maggiorparte delle radio e tv locali, interviene sull’assegnazione delle frequenze per il DAB+.

In un comunicato stampa (che riportiamo), denuncia l’insufficienza delle frequenze a disposizione della radiofonia italiana.

Come è noto è in corso l’avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri digitali.

Molte autovetture di nuova produzione vengono fornite con autoradio dotate di funzionalità per la ricezione radiofonica digitale terrestre DAB+.

La Legge di Bilancio 2018 prevede, tra l’altro, che i ricevitori radio venduti dal 1° gennaio 2019 dai produttori di distributori al dettaglio debbano consentire la ricezione radiofonica digitale. Inoltre, dal 1° gennaio 2020 tale obbligo viene esteso agli apparecchi venduti ai consumatori.

Le frequenze disponibili sono, tuttavia, assolutamente insufficienti per l’avvio della nuova tecnologia da parte di tutti i soggetti operanti in analogico (concessionaria pubblica, radio nazionali private, radio locali) e, ad oggi, mentre la radiofonia nazionale opera in vaste aree del Paese, l’emittenza locale può operare solo in alcune zone limitate.

L’Agcom, con delibera n. 465/15/CONS, ha suddiviso il territorio italiano in 39 bacini per il servizio radiofonico digitale terrestre. Allo stato, tuttavia, sono state pianificate le frequenze in solo 16 di tali 39 bacini e la relativa assegnazione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, è avvenuta in solo 10 di tali 16 bacini. Nei rimanenti 29 bacini l’emittenza locale non ha, ad oggi, la possibilità di trasmettere in digitale.

La recente delibera Agcom n. 290/18/CONS, con la quale è stato approvato il nuovo piano delle frequenze per la tv digitale terrestre (PNAF 2018), è intervenuta anche nel settore radio, riducendo ulteriormente gli spazi per il DAB+.

Al riguardo l’Avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo (la federazione di categoria che rappresenta tra l’altro n. 460 imprese radiofoniche locali) ha dichiarato: “Le radio locali, nel mercato analogico, hanno circa il 40 per cento degli ascolti e della raccolta pubblicitaria. Vi sono alcune regioni in cui una radio locale è la prima negli ascolti. Le imprese radiofoniche locali di Aeranti-Corallo hanno investito nella nuova tecnologia e hanno costituito da tempo numerose società consortili per l’avvio delle trasmissioni digitali. Tuttavia – ha aggiunto Rossignoli – a causa della scarsità delle frequenze l’emittenza locale non può accedere a tale tecnologia in molte aree del Paese dove invece le radio nazionali stanno operando”.

“Inoltre, la recente delibera Agcom n. 290/18/CONS – ha proseguito Rossignoli – non ha previsto alcune frequenze già assegnate in alcuni bacini (come ad esempio in Toscana, in Umbria e in provincia di Trento) e ha ridotto gli spazi, già esigui, per la radio digitale, prevedendo una sola frequenza con copertura regionale in molte regioni (come ad esempio Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria)”.

L’Avv. Rossignoli ha quindi evidenziato: “Le imprese che non potranno operare fin da subito in digitale matureranno un incolmabile ritardo rispetto a quelle che già vi operano, con grave pregiudizio in termini concorrenziali. Per tale motivo – ha concluso Rossignoli – molti operatori di rete radiofonica dab+ in ambito locale facenti parte del sistema associativo Aeranti-Corallo hanno proposto ricorso al TAR Lazio chiedendo l’annullamento della delibera Agcom n. 290/18/CONS nella parte in cui la stessa prevede le frequenze per la radiofonia digitale terrestre”.

Fonte: FM -World