Mancano poche ore e il secondo mux di Canale Italia verrà spento perchè verrà rottamato.
Mancano poche ore e il secondo mux di Canale Italia verrà spento perchè verrà rottamato.
LaC Tv lancia il servizio interattivo HBBTV LaC Play è il primo servizio HBBTV in Calabria.
Al servizio si accede per la prima volta accettando i termini di servizio e poi digitando il tasto rosso, in seguito basterà digitare il tasto rosso per usufruire del servizio.
Lac Play è composto dalle seguenti sezioni:
In Primo piano: che comprende il restart e le varie edizioni del giorno del tg
Informazione: con la possibilità di rivedere tutti i programmi di informazione
Intrattenimento: in cui ci sono tutti gli show, quiz e giochi
La Calabriavisione: che comprende tutte le altre produzioni
Il live dei canali LaC Tv: LaC TV, LaC TV HD, La C Radio, La C News24
Nle mux Telespazio TV ch 51 alla LCN 246 arriva WCN – Mariavision emittente dell’associazione:MARIA VISION REGINA DEL CIELO A.P.S. di Perugia.
Venerdi 1 gennaio sono iniziate le trasmisisoni di 95Retereggio nel mux GS Channel ch 29 per la zona di Reggio Calabria attualmente trasmette film e alcuni documentari mentre la barra delle informazioni è stata eliminata.
Nel mux GS CHANNEL su “GS NEWS 24” il logo di rete è stato sostituito da “95 RETEREGGIO” ed attualmente è in onda uno spot. Si ricorda che il mux in questione trasmette sul canale 29 per la zona di Reggio Calabria. Altra novità la pagina facebook di GS News 24 ha cambiato il proprio nome in 95 ReteReggio, quibdi è ufficiale GsNews 24 diventa 95 ReteReggio.
Il mux è cosi composto:
085: Telemia,
091: Gs Channel
91, 095: Gs News 24 (95ReteReggio)
174: Capo Sud,
287: Gs Network Radio.
La radiovisione di Gs Network da poche ore trasmette video musicali al posto di uno spot muto che trasmetteva in sottofondo la diretta della radio.
DTT. Decreto indennizzi dismissione canali operatori di rete locali. Ecco le novità
Le ultime indiscrezioni parlano infatti di una definizione della questione che si sta trascinando da oltre un anno.
Patuanelli firma
Secondo voci raccolte da NL il ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli avrebbe infatti firmato il decreto di determinazione degli indennizzi per la rottamazione dei canali, dopo l’iter di revisione indotto dalla considerazioni (formali) della Ragioneria Generale dello Stato. Quest’ultima, lo ricordiamo, aveva restituito il testo del decreto indennizzi agli Uffici del Gabinetto del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) con un rilievo.
Se così fosse, a questo punto occorrerebbe “solo” raccogliere la firma del ministro dell’EF Roberto Gualtieri, trattandosi di un decreto interministeriale, cioè che ha competenza di diversi dicasteri. Conseguentemente esso deve essere adottato di concerto tra gli stessi, riprendendo, dopo la seconda firma, il percorso che porterebbe alla sua pubblicazione.
L’udienza del TAR del 09/12/2020
La questione assume particolare urgenza anche in considerazione che a giorni si celebrerà l’udienza al TAR Lazio adito da alcune emittenti contro l’inerzia del Ministero dello Sviluppo Economico sul tema. I giudici amministrativi avevano infatti rinviato al 9/12/2020 l’udienza propedeutica all’assunzione di una decisione sul ricorso.
La motivazione dello spostamento
La motivazione del rinvio del TAR era stata propria quella di concedere al Ministero dello sviluppo economico di acquisire il parere del Ministero dell’economia e delle finanze a riguardo della soluzione individuata, da recepire in un DM teso allo scioglimento del nodo indennizzi per la rottamazione dei canali T1.
Il Commissario
Ove l’Avvocatura dello Stato si presentasse all’udienza del 9/12/2020 senza novità sul decreto indennizzi, il TAR potrebbe nominare un commissario ad acta. Quest’ultimo, come noto, è il funzionario pubblico nominato dal giudice amministrativo come proprio ausiliario nell’ambito del giudizio di ottemperanza. Il suo compito è quello di emanare i provvedimenti che avrebbero dovuto essere emessi dall’Amministrazione (ai sensi dell’art. 21 del Codice del processo amministrativo).
Uno scenario che secondo alcuni, paradossalmente, potrebbe scaricare il Ministero dello S.E. dall’assunzione di decisioni “difficili”.
Braccio di “ferro”
Come quella di aprire la forbice tra la probabile suddivisione della provvista per le rottamazioni tra quota per utente illuminato dal diritto d’uso (che premierebbe gli operatori con diritti d’uso su aree demograficamente rilevanti) e valori impiantistici a bilancio (il cd. “ferro”). Prospettiva che potrebbe bilanciare parzialmente la sperequazione indotta dal mero calcolo sulla dimensione della diffusione radioelettrica. Un’ipotesi emersa (indubbiamente con una formulazione complessiva inadeguata) questa primavera e che aveva fatto inalberare le associazioni di categoria, in particolare Confindustria Radio Tv.
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